Come si fa?

Incontro di continuo persone che mi chiedono "come fai"?
Io balbetto qualcosa perché non so rispondere, perché nemmeno io so come faccio.
E soprattutto se quel faccio ha un senso e se lo faccio bene.

Appoggio il sedere sul divano, finalmente, sono le 20.45 Intorno a me silenzio. La lavastoviglie è stata riempita, la cucina pulita, la cena per domani pronta per essere scaldata, i bambini rimboccati sotto le coperte.
Sono esausta e mi chiedo come si fa. Come si possano conciliare per anni lavoro a tempo pieno e figli. E marito vah....perchè  anche lui richiede tempo e attenzioni.

Da sempre sapevo che sarei stata mamma. Alle elementari in mezzo a compagne che sognavano di fare le dottoresse o le stilista io sognavo di fare la mamma e la maestra. 
I bambini sono con me da sempre.
Allo stesso modo da sempre ho sognato e ricercato una certa indipenza, caratteristica che credo essere indispensabile per ogni essere umano, uomo, donna o bambino che sia.

Quindi ora, alla soglia dei miei 37 anni, mi ritrovo mamma di tre  tremendi adorabili bambini e lavoratrice full time. Non era quello che desideravo? 
No....probabilmente non me lo immaginavo così.

La vita di una mamma che lavora è un percorso a ostacoli continuo che non trova meta.
Continuamente affrante dai sensi colpa verso i figli che vedi un'ora al mattino nella frenesia del vestitilavatifaicolazioneeviaascuola e un paio di ore (quando va bene) la sera nella stanchezza di una giornata piena che ancora non è finita, perche è necessario ritagliare il tempo per controllare i compiti, ascoltare distratte la loro giornata mentre si arrangia una cena o si fa partire una lavatrice. 
I sensi di colpa poi, come se non bastassero, emergono anche verso il lavoro dal quale magari sei costretta a schizzare via veloce come la luce dando l'impressione di una pressapochista; verso il marito che senti al telefono un paio di volte durante la giornata ma solo per indicazioni prettamente organizzative; verso i tuoi genitori che, nonostante i loro impegni, ti aiutano con i bambini e ai quali tante volte non riesci ad essere riconoscente; verso te stessa che per concederti un momento di relax o  un'ora di palestra a settimana, per ricordarti che sei anche donna, sottrai ulteriore tempo alla tua famiglia.
Non so come si possa trovare un equilibrio che metta tutti d'accordo. Non so come abbia fatto mia mamma, anche lei madre lavoratrice da sempre. 
Da lei voglio prendere spunto, perché, nonostante il suo lavoro, io non mi sono sentita abbandonata, perchè anche se i miei pomeriggi erano con la nonna, io ho bei ricordi di mani infarinate a cucinare torte con la mia mamma, bei ricordi di viaggi, di puzzle fatti insieme sul pavimento.
E voi mamme lavoratrici, come fate?


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