Impariamo dai bambini



Piu' che mai, in un'emergenza come quella che stiamo vivendo, dovremmo imparare dai bambini. 
Siamo tutti costantemente indaffarati a lamentarci
perché non ci si puo' muovere di casa, 
perché il governo ha agito tardi, 
perché non si fanno tamponi, 
perché i sindacati non tutelano i lavoratori, 
perché si è costretti a fare ore di fila al supermercato, 
perché ci è stata tolta la passeggiata, 
perché ci mancano gli aperitivi o la brioche al bar, 
perché abbiamo dovuto stampare quattro o cinque autorizzazioni per muoverci in macchina,
perché siamo costretti a fare da insegnanti a nostri figli.
E in mezzo a tutti questi lamenti dei grandi ci sono loro:

I BAMBINI.

I bambini hanno salutato la classe il 22 febbraio, convinti di rivedere compagni e maestre come sempre il lunedì; invece la domenica hanno avuto comunicazione che la scuola non ci sarebbe stata quel lunedì e nemmeno il lunedì successivo. 
Loro hanno dovuto imparare a destreggiarsi con computer, scanner, videolezioni, registri elettronici, connessioni lente, interrogazioni e verifiche a distanza. Fare compiti da fotografare e rimandare chissà mai a chi, a una mail, dietro cui non si sa chi si nasconde.
Hanno dovuto abbandonare il calcio, il musical, la danza, il nuoto. 
Hanno dovuto appendere al chiodo la bicicletta, hanno dovuto rinunciare ad arrampicarsi sugli alberi, a correre nei prati, a sporcarsi.
Hanno dovuto rinunciare alla partitella al parco, alla spesa in cartoleria da soli che li faceva sentire grandi, al catechismo, alla preparazione alla Comunione e alla Cresima.
Hanno dovuto ascoltare mille volte al giorno lo stesso telegiornale e sopportare genitori che non facevano altro che parlare di contagi e di morti.
Hanno dovuto rinunciare a festeggiare compleanni, quando nell'adolescenza il compleanno è l'ossigeno che ti tiene in vita, è l'occasione per festeggiare con i tuoi amici senza genitori e per fare tardi. 

I bambini non si lamentano.
Non capiscono tutti gli eventi e le parole che giorno dopo giorno li investono, ma non si arrabbiano.
Aspettano con pazienza, vanno avanti, un passo alla volta, lasciando a un domani tutto cio' che non si puo' fare, tutto cio' a cui ora non si puo' dare risposta.

Quindi….GRAZIE BAMBINI
perché in mondo che andava ormai sempre troppo di corsa ci state insegnando la lentezza,
perché in un mondo che aspirava ad avere sempre di piu' ci state insegnando il valore delle piccole cose, ora piu' che mai.




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